Il futuro dell’evoluzione digitale

Parlare del futuro dell’evoluzione digitale della professione assicurativa è argomento stimolante, ma pericoloso: si rischia di dire da un lato banalità, dall’altro iperboli.

Negli anni ’80 si parlava già molto di Intelligenza Artificiale, prevedendone una rapida affermazione, ma le proiezioni erano enormemente sovrastimate e le tecnologie non erano ancora all’altezza di sostenerle. Questa volta sembra che le cose andranno diversamente. E’ indubbio che negli ultimi 12 mesi l’Intelligenza Artificiale “generativa” ha conquistato l’attenzione di tutti, con i primi 100 milioni di utenti raggiunti in  solo due mesi dal lancio nel novembre 2022 di Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer, uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale potente e versatile che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.

Questa tecnologia sembra aver imboccato la strada giusta ed è destinata a rivoluzionare l’interazione uomo-macchina e la ricerca di contenuti in tutti i campi, rendendo strumenti del passato i potenti motori di ricerca che hanno decretato il successo di internet nei due decenni trascorsi. La forza di questa innovazione sta negli algoritmi utilizzati, che però sono in grado di funzionare soltanto perché sono stati addestrati su una quantità di dati semplicemente fantastica, cento volte più estesa dell’intero scibile di Wikipedia.

Non è esagerato pertanto affermare che sono i big data la tecnologia che sta rivoluzionando il mondo, e l’industria assicurativa non fa eccezione. Fin dalle sue remote origini, l’assicurazione è sempre stata un’attività di previsione basata sui dati: la concorrenza si gioca nel possedere una maggior quantità di dati e soprattutto nel saperli elaborare meglio, mettendo in luce correlazioni nascoste e traendo da essi indicazioni che solo le aziende che hanno investito in Data science sono in grado di fare in tempi rapidi e in maniera attendibile.

La capacità, basata sui dati, di determinare meglio un rischio passando dai cluster di rischi al segment of one offre vantaggi competitivi importanti alle aziende in grado di dominare queste tecnologie, spingendole sulla strada della crescita profittevole. Questa strada è stata imboccata con decisione da numerose Compagnie italiane e la disponibilità di dati nel nostro Paese è invidiata da tutta Europa, perlomeno nel settore dell’assicurazione della responsabilità civile auto.

Leonardo Felician
CEO, BeRebel spa, Bologna, Italy
Professor of Big Data Management, MIB Trieste School of Management
Professor of Data Science for Insurance, University of Triest

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